Magnificat

Magnificat

MUSICA E CULTO MARIANO NELLA TORINO DI DON BOSCO

Chiesa di S. Martino, Alpignano (TO) ore 21,15

I Polifonici delle Alpi

Bruno Bergamini, organo

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PROGRAMMA

G. CERRUTI (1803 – 1869)

Sonata VIII (Tema con variazioni) da XII Sonate per organo

Introduzione, allegretto

Tema, andantino

Variazione I allegro

Variazione II andantino

Variazione III moderato assai

Variazione IV pastorale

Intercalare, allegro

Variazione V moderato

Intercalare, allegro

Finale e Variazione VI andantino moderato

G.B.M. PELAZZA (1847 – 1936)

Litanie della Beata Vergine in Re : 4 versetti  e Regina Virginum a tre   voci pari e organo

G.B.M. PELAZZA

Suonata XII in Do maggiore da XII suonate per organo

Pastorale

Polka finale dalla Messa in Do maggiore per organo

R.REMONDI (1850 – 1928)

Pifferata montanara op.67 per organo

G. CAGLIERO (1836 – 1924)

Magnificat dal Vespro della Santa Infanzia a due voci pari e organo

P.A.YON (1886 – 1943)

“Rapsodia italiana” da XII divertimenti per organo

 

Giuseppe Cerruti, torinese, fu pressochè autodidatta nonostante il padre fosse un famoso chitarrista. Dapprima cantore poi organista, assunse, nel 1831, la carica di titolare dell’organo Calandra 1741 della Cattedrale. In seguito fu nominato Maestro di Cappella della Città di Torino. Scrisse musica Sacra, organistica e un Metodo per Organo tratto da quello di G.P. Calvi di Milano; d’altronde, le scuole organistica e organaria lombarde influenzarono molto l’estetica piemontese, basti pensare ai numerosi strumenti di Serassi e Lingiardi presenti tuttora in Piemonte o quanto la stessa produzione musicale si ispirasse a Padre Davide da Bergamo ed a Vincenzo Petrali di Cremona. Proprio quest’ultimo fu invitato da Don Bosco ad inaugurare il grande organo-orchestra op. 161 che Luigi Lingiardi costruì nel 1870 per la Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino.

Uno dei musicisti più singolari della II generazione dell’’800 organistico italiano che precede la riforma ceciliana, fu Giovanni Battista Maria Pelazza che, svincolandosi in parte dallo stile operistico, inserì nella sua musica linguaggi nuovi, in parte presi a prestito da personaggi quali Johann Strauss, Jacques Offenbach, Franz Von Suppé ecc., ma rielaborati dalla sua fortissima personalità. Egli prestò servizio alla basilica di Maria Ausiliatrice al tempo di don Bosco, ove nacquero le Dodici Suonate sui varii tuoni per organo. Qui e in altra sua produzione non mancano esempi di magistrale uso del contrappunto, ma la caratteristica predominante dell’opera di questo autore è sicuramente la grande invenzione melodica e la forza ritmico-armonica derivata dal gusto per la danza. Questa sera verranno eseguiti tre brani, un piccolo assaggio per dare un’idea delle caratteristiche estetiche di questo particolare quanto geniale musicista. Saremo accompagnati, con il suono dell’organo, a sentire i vari profumi della musica della belle époque: dall’aria d’operetta all’ouverture sinfonica, dalla romanza da camera ai balli viennesi.

Di Giovanni Cagliero, nativo di Castelnuovo (AT), sacerdote e, poi, cardinale, allievo prima di Don Bosco, poi di Callisto Cerutti, si conoscono le vicende di missionario e musicista; fondò case salesiane in America Latina, Francia, Belgio e Spagna. Don Bosco scelse la sua Messa Funebre a 3 voci per i funerali di Carlo Alberto. Notevole la sua produzione sacra (pare fosse apprezzata anche da Giuseppe Verdi), quasi tutta fortemente legata alla musica per il teatro; tuttavia non mancano esempi di mirabile scrittura contrappuntistica, ad esempio l’antifona “Sancta Maria succurre miseris” a sette voci a cappella. Per organo ha lasciato una raccolta di Nove Pastorali caratterizzate da una grande freschezza e genuinità.

Roberto Remondi, nativo di Fiesse (BS) è stato un personaggio di grandissima importanza per la musica organistica torinese. Insegnante al liceo musicale G.Verdi di Torino dal 1892 ebbe, come allievi, alcuni fra i più importanti esponenti della scuola organistica italiana tardoromantica fra cui Ulisse Matthey, Pietro Alessandro Yon, Giocondo Fino. Concertista di rilievo, aderì immediatamente al movimento ceciliano pur mantenendo intatta la sua personalità musicale. Fu organista alla chiesa di N.S. del Carmine a Torino.

Nato a Settimo Vittone nel 1886, Pietro Alessandro Yon studiò a Torino con Roberto Remondi, a Milano e Roma. Fu per breve periodo organista in Vaticano e nel 1907 si trasferì a New York. Dal 1907 al 1926 fu organista della chiesa di St. Francis Xavier e dal 1926 alla cattedrale di St. Patrick. Virtuoso concertista ed importantissimo compositore, deve la sua fama soprattutto alla sua musica per organo fra cui: Concerto gregoriano, Rapsodia italiana, Natale in Sicilia. Morì a Huntington nel 1943. Tra i suoi discepoli si possono ricordare G.E. Tanguay ed il celebre Cole Porter.

 

Materia Sanctitatis

SABATO 25 MAGGIO PIEVE DI SAN PIETRO ORE 21.15

SANT’ILDEGARDA DI BINGEN E IL CUORE SOAVE DEL MEDIOEVO
Ensemble vocale e strumentale la Jeronima
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Miniatura dal Codice contenente il Liber Divinorum Operum di Ildegarda di Bingen. Biblioteca Statale di Lucca.

 

Scrittrice, drammaturga, poetessa, musicista, filosofa, linguista, guaritrice, cosmologa, naturalista, consigliere politico, profetessa. Con il primo concerto della stagione Suoni d’Organo 2019, che si terrà nella splendida cornice della Pieve di San Pietro, entreremo nel cuore più mistico del medioevo tramite le opere della santa e dottore della chiesa Ildegarda di Bingen, donna dallo straordinario ed eclettico intelletto, che ha dedicato la vita allo studio ed alla predicazione. Nella sua vita fondò due abbazie, una nel 1150 a Rupertsberg, l’altra nel 1165 ad Eibingen, ove sono conservate le sue spoglie, ebbe visioni, ne scrisse e potè leggerle durante il sinodo di Treviri nel 1147, studiò teologia, musica e medicina lasciando alcuni libri profetici e scientifici, inventò una delle più antiche lingue artificiali ad oggi conosciute, fu spesso coraggiosamente in contrasto con il clero cattolico facendosi propugnatrice di un nuovo concetto monastico volto alla predicazione ai fedeli piuttosto che una vita rigidamente claustrale, non ebbe timore di uscire dal monastero per incontrare vescovi e abati, ma anche nobili e principi e fu in aperta opposizione con lo stesso imperatore Federico Barbarossa.
Le sue opere musicali sono raccolte sotto il titolo di Symphonia harmoniae celestium revelationum, tale raccolta è divisa in due parti: i canti, Carmina, e l’Ordo Virtutum (la schiera delle virtù), un’opera drammatica musicata di argomento teologico.
Dopo un breve passaggio nell’ambiente musicale delle corti medievali, nell’anfiteatro adiacente alla Pieve, il concerto si snoda attraverso le composizioni della santa, le sue poesie e brani organistici dai Codici Robertsbridge e Faenza, due manoscritti che contengono le più antiche testimonianze pervenuteci di musica scritta specificamente per strumento a tastiera.

 

PROGRAMMA

Anonimo provenzale del XII secolo                          A l’entrada del temps clar

Anonimo francese del XIII secolo                             La Quarte Estampie Royal

Anonimo inglese del XIII secolo                                Miri it is while sumer ilast

Raimbaut de Vaqueiras                                               Kalenda Maya

***

Improvvisazione all’organo

Inno gregoriano                                                           Ave maris stella

  •  lettura Cum erubuerint

Ildegrada di Bingen                                                     O pulchre facies

Dal Codice di Faenza  (organo)                                  Kyrie- Christe- Kyrie

  • lettura Ave generosa

Ildegarda di Bingen                                                      Hodie aperuit

Dal Codice Robertsbridge (organo)                            Flos Vernalis

Ildegarda di Bingen                                                      Spiritus Sanctus Vivificans

  • lettura Caritas abundat

Ildegarda di Bingen                                                       Vos Flores rosarum

Dal Codice Robertsbridge (organo)                             Felix namque

Ildegarda di Bingen                                                        O quam preciosa