Pianezza rappresenta un caso alquanto singolare e raro per molti aspetti riguardanti l’arte e la musica e in particolare per gli organi: non ci sono, almeno nei dintorni e forse oltre, comuni delle dimensioni di Pianezza che possono vantare il privilegio di avere organi di prestigio in ben quattro chiese, e tutti funzionanti.

 

Iniziamo il nostro viaggio di scoperta degli organi pianezzesi con il più antico, prezioso e monumentale: l’organo Serassi (1790, op. 303 – 1828, op. 106), il cui restauro si è  concluso a Maggio 2017 a cura della Ditta Fratelli Marzi di Pogno (NO), conservato nella chiesa parrocchiale S.S. Pietro e Paolo Apostoli.

 

 

Serassi 1

Si tratta di uno strumento di notevole rilievo storico e organario, tale da aver meritato la dichiarazione di interesse storico e artistico da parte della Soprintendenza per i beni artistici del Piemonte. Costruito da Andrea Luigi e Giuseppe II Serassi, prestigiosi organari di Bergamo nel 1790, fu modificato e ampliato dai Fratelli Serassi (figli di Giuseppe II) nel 1828. In tempi successivi subì vari interventi (il più pesante nel 1935) e ora l’organo è nelle stesse condizioni foniche, meccaniche e strutturali volute dai suoi costruttori. Lo strumento è interamente meccanico con consolle a finestra, una sola tastiera di 54 tasti e pedaliera corta a leggio con 17 note di cui 12 reali; i 32 registri sono inseribili con manette (leve a scorrimento laterale) e vari pedaletti per richiamare alcuni registri. Le sonorità dell’organo, con le sue 1250 canne, sono molto interessanti e versatili perché, opportunamente scelte, permettono di eseguire un repertorio organistico ampio, e non solo italiano, dal XV a tutto il XIX secolo, concedendosi anche qualche sconfinamento nel repertorio del XX secolo e contemporaneo.

 

Disposizione fonica: Principale 16’, Principale 8’, Ottava 4’, XII, XV, XIX, XXII, XXVI, XXIX, XXXIII e XXXVI, XL e XLIII, Contrabbassi e Ottave, Bassi armonici; Campanelli, Fagotto bassi, Trombe soprani, Corno Inglese soprani, Viola 4’ bassi, Flutta traversiera soprani, Flauto in ottava, Cornetto 3 file soprani, Voce Umana soprani, Sesquialtera 2 file, Flauto in V soprani, Ottavino soprani, Timballi ai pedali, Bombarde 12’ ai pedali, Terza mano, Unione tasto-pedale; Banda Albanese (Gran Cassa, Piatto e Sistro), Rollante, Timpanone.

Temperamento: inequabile Vallotti-Barca.

 

Una curiosità: sulla cantoria della chiesa parrocchiale si trova un secondo organo; si tratta di un organo Eco-espressivo collocato nel 1935 all’interno del Serassi (in attuazione delle prescrizioni contenute nel Motu proprio di Pio X del 1903 sulla riforma della musica sacra e degli organi) e ora rimosso, restaurato e ricollocato dai Fratelli Marzi sulla destra dell’organo maggiore. L’organo è del tutto indipendente dal Serassi, ha una consolle propria restaurata, una tastiera di 58 tasti, pedaliera dritta di 20 pedali, senza registri propri e in unione permanente con la tastiera, e circa 300 canne.

Disposizione fonica: Celeste, Dulciana, Viola da Gamba, Flauto 4’, Violino I°, Violino II°, Tremolo, Pedale di espressione.

 

 

 

La seconda tappa del nostro viaggio è l’organo conservato nella ex chiesa di San Rocco, oggi Barrocco.

Concone 1

 

La costruzione di quest’organo risale al 1851 ed è attribuita a Gioacchino II Concone di Torino, ultimo esponente di una delle più prestigiose dinastie di organari piemontesi. Successivamente, nel 1929, lo strumento venne adeguato alle esigenze dettate dalla Riforma ceciliana parziali modifiche ai registri. L’organo è stato restaurato nel 2011 dall’organaro Mario Marzi riportandolo alle condizioni originali. La facciata è formata da 27 canne, disposte in campata unica. Complessivamente le canne sono circa 600. La consolle è a finestra con tastiera unica di 56 tasti; trasmissione meccanica; pedaliera a leggio cromatica di 18 tasti con 12 note reali; 20 registri azionabili mediante manette a scorrimento laterale con incastro disposte su due colonne a destra della tastiera. Dal punto di vista della sonorità, determinata sia dall’intonazione, sia dal temperamento scelto dall’organaro Mario Marzi, quest’organo è molto adatto ad eseguire il repertorio organistico classico, permettendo tuttavia anche l’esecuzione di brani successivi nei limiti imposti dalla tastiera unica e dalla pedaliera corta.

Disposizione fonica: Principale 8’, Ottava 4’, XV, XIX, XXII, XXVI, XXIX, Contrabbasso (pedale); Voce Umana soprani, Flauto traverso soprani, Flauto in VIII soprani, Ottavino soprani, Viola 4’ bassi, Fagotto bassi, Tromba soprani, Violoncello bassi, Terza mano, Tasto al Pedale.

Temperamento: inequabile a quinte giuste

 

Terza tappa, l’organo della chiesa del S.S. Nome di Gesù.

 

Collino 1

 

L’organo, come indicato dalla scritta sul frontalino sopra la tastiera, è stato costruito nel 1885 dalla Ditta organaria Fratelli Collino di Torino e identificato con il n° 272 di opus. Nel tempo ha subito interventi di manutenzione (gli ultimi, uno nel 1995, altro nel 2011) ma nessuna trasformazione che abbia modificato le condizioni originali.  La facciata è formata da 24 canne, disposte in tre campate. Complessivamente le canne sono circa 700. Si tratta di un organo interamente a trasmissione meccanica con consolle a finestra, tastiera unica di 58 tasti e pedaliera corta a leggio con 17 note di cui 12 reali; i 22 registri sono inseribili con manette a scorrimento laterale e incastro. Quest’organo è particolarmente interessante per l’esecuzione del repertorio ottocentesco italiano, ma anche precedente, e non solo italiano, con una scelta oculata dei registri.

 

Disosizione fonica: Principale 8’, Ottava 4’, XV, XIX, XXII, XXVI, XXIX, Contrabbasso, Bassi d’Armonia (pedale); Campanelli, Viola 4’ bassi, Voce Umana soprani, Fagotto bassi, Tromba soprani, Violoncello bassi, Corno Inglese soprani, Flauto traverso soprani, Ottavino soprani, Flauto in VIII soprani, Terza mano; Banda Turca (Gran Cassa e Piatto), Rollante.

Temperamento: equabile

 

Ultima tappa, l’organo del Santuario di San Pancrazio.

 

L’organo Vegezzi-Bossi, importante casa organaria di Centallo (CN), fu costruito nel 1966 e collocato su tribuna in muratura sopra la bussola di ingresso della chiesa. Sulla tribuna furono collocati i due corpi dell’organo (Grand’Organo ed Espressivo) e la consolle nascosti alla vista dalla chiesa con le grandi canne non sonore tuttora visibili.

Bossi-Elice 1

Successivamente l’organo e la consolle sono stati rimossi dalla tribuna e ricollocati; il Grand’Organo a pavimento nel presbisterio alle spalle dell’altare maggiore e l’Organo Espressivo in cassa espressiva sulla destra dell’altare; la consolle, su pedana mobile, sotto il presbiterio sulla sinistra. Fin dall’inizio l’organo Vegezzi-Bossi fu costruito con comandi elettrici sia per le due tastiere e la pedaliera che per i registri.

 

Nel 2011 è stato realizzato un importante restauro che ha comportato un riordino dei registri, un ampliamento con aggiunte o derivazioni e un recupero della consolle originale rendendola più funzionale con la sostituzione delle tastiere (con 61 tasti ognuna) migliorandone il tocco, i registri a placchetta, i pistoni sopra la pedaliera (concavo-radiale di 32 pedali), inserendo un dispositivo elettronico per varie funzioni (trasposizione, memorizzazione delle combinazioni di registri, ecc.). Il restauro è stato, come già detto molto importante, tale da comportare l’aggiunta del nome dell’organaro Massimo Elice di Genova a quello di Vegezzi-Bossi, trattandosi praticamente di un totale rifacimento pur utilizzando tutto il materiale fonico preesistente. L’organo, il più grande di Pianezza, conta circa 2000 canne.

Attualmente lo strumento, che ha le caratteristiche dell’organo sinfonico, permette l’esecuzione di una vastissima letteratura organistica italiana e straniera attraverso vari secoli.

 

Disposizione fonica: (I Man.) Principale 16’, Principale 8’, Flauto 8’, Voce Umana 8’, Ottava 4’, Flauto 4’, Duodecima 2’ ²/³, Decimaquinta, Decimanona, Sesquialtera 2 File, Settima, Ripieno 5 File, Tromba 8’, Chiarina 4’; (II Man.) Bordone 16’, Principalino 8’, Bordone 8’, Viola Gamba 8’, Viola Celeste 8’, Flauto a camino 4’, Nazardo 2’ ²/³, Silvestre 2’, Terza 1’ 3/5, Piccolo 1’, Pienino 3 File, Oboe 8’, Cromorno 8’, Campane Tubolari; (Ped.) Contrabbasso 16’, Subbasso 16’, Gran Quinta 10’ ²/³, Basso Armonico 8’, Bordone 8’, Ottava 4’, Flauto 4’, Mistura 2 File, Fagotto 16’, Tromba 8’, Clarone 4’, Campane Tubolari.

Accessori: unioni II-I, I-pedaliera, II-pedaliera; Tremolo alla seconda tastiera; staffe per Crescendo ed Espressione seconda tastiera; combinazioni fisse a pistoncino; combinazioni programmabili; traspositore; inversione tastiere.

Trasmissioni: elettroniche.

Temperamento: equabile.

 

Franco Bertino, giugno 2017